L’ECG basale è il più semplice esame strumentale cardiologico e consiste appunto nella rappresentazione grafica degli eventi elettrici propri del cuore. Infatti le varie onde registrate corrispondono a differenti momenti dell’attività cardiaca (contrazione e rilasciamento).

L’elettrocardiogramma ha una durata di pochi minuti e di norma accompagna la visita cardiologica evidenziando patologie sospettate durante l’esame clinico oppure decorse in maniera silente e quindi riscontrate casualmente.

Le patologie cardiache nelle quali l’ECG riveste rilievo diagnostico sono la cardiopatia ischemica nelle sue manifestazioni cliniche, infarto miocardico e angina pectoris, le aritmie, i disturbi di conduzione. Nella diagnosi delle malattie delle valvole cardiache e nello scompenso cardiaco, l’ECG integrato nel contesto clinico, svolge un ruolo importante.

L’ECG basale può non essere sufficiente nella diagnosi di patologie le cui manifestazioni cliniche sono espresse da sintomi non sempre presenti, ad esempio il cardiopalmo. E’ evidente come la registrazione dell’ECG durante la manifestazione del sintomo possa aiutare nella conferma o nella esclusione della diagnosi di patologia cardiaca. Viceversa, in assenza del sintomo, la registrazione può evidenziare una situazione di normalità anche in presenza di cardiopatia. Quest’ultimo aspetto è forse il limite maggiore di questa metodica che rimane comunque di fondamentale importanza nella diagnostica cardiologica.

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18 giugno 2024

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