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Ultrasuoni in immersione e a massaggio

Gli ultrasuoni sono vibrazioni acustiche aventi una frequenza superiore ai 16.000 Hz e quindi non percepibili all’orecchio umano, che si diffondono sotto forma di onde di compressione-decompressione accompagnate da un movimento di “andata e ritorno” delle particelle che costituiscono il mezzo di trasmissione.

Gli ultrasuoni vengono prodotti artificialmente sfruttando un fenomeno peculiare del quarzo (ma anche di un discodi materiale ceramico), denominato “fenomeno piezoelettrico”.pressione. Per sonoforesi si intende una metodica che utilizza le vibrazioni meccaniche (ultrasuoni), erogate in emissione continua, per facilitare il passaggio percutaneo di farmaci sotto forma di gel, emulsioni, creme e pomate.

Effetti

Numerosi sono gli effetti dell’applicazione di ultrasuoni.

Meccanici – Micromassaggio e microcostrizioni con deformazione cellulare, che si traduce in un’accelerazione del metabolismo e della mitosi cellulare.

Termici – Il calore endogeno prodotto dagli ultrasuoni esplica effetti sulla vascolarizzazione superficiale e profonda e sulla fisiologia del neurone.

un effetto spasmolitico sul neurone motore

un effetto simpaticolitico con conseguenze antinfiammatorie sul neurone ortosimpatico.

Chimici – Flocculazione di colloidi,

eliminazione di gas,

distruzione di batteri.

Gli ultrasuoni hanno inoltre uno spiccato effetto fibrolitico.

L’aumento della permeabilità cutanea permette un miglior assorbimento di preparati sotto forma di gel, schiuma, pomate, emulsioni.

Mezzi di produzione

Gli ultrasuoni vengono somministrati ai tessuti biologici attraverso delle testine (trasduttori) di dimensioni variabili, fino a 5-7 cm2. Viene sfruttato l’effetto piezoelettrico.

Modalità di applicazione

L’aria attenua gli ultrasuoni, per cui è necessario interporre un gel, olio di paraffina o alcune creme terapeutichi come i gel antinfiammatori, (sonoforesi), tra testina e tessuto ed eseguire un massaggio sulla zona da trattare.

In alternativa, è possibile il trattamento in immersione. Questa modalità è consigliata per l’applicazione su segmenti corporei di forma irregolare (mano, piede,gomito)

Per evitare il pericolo della formazione di onde stazionarie è necessario spostare la testina con movimento lento e uniforme, a “va e vieni” o circolare.

Gli ultrasuoni possono essere somministrati in emissione continua, ove si voglia privilegiare l’effetto termico, o in emissione pulsata ove si preferisca quello meccanico. La durata delle applicazioni varia da quindici venti minuti.

Indicazioni terapeutiche

Come analgesici nelle forme artrosiche e periartritiche, per facilitare il riassorbimento dell’ematoma, per stimolare la guarigione dei tessuti, per facilitare la risoluzione dello spasmo muscolare, per incrementare la plasticità del tessuto connettivo, per favorire una cicatrizzazione più estetica e funzionale possibile

per ridurre o eliminare tenui calcificazioni.

  • Nelle Tendiniti
  • Nelle Borsiti
  • Nelle Coccigodinie (sindrome dolorosa localizzata al coccige)
  • Nelle Capsuliti

Nelle Morbo di Duplay (periartrite scapolo-omerale nella quale la presenza di calcificazioni periarticolari rappresenta una precisa indicazioni all’ultrasuonoterapia in quanto adatta a disgregare ed a favorire il riassorbimento di sali di calcio).

Nel Morbo di Dupuytren (Morbo di Dupuytren: contrattura in flessione progressiva, spesso bilaterale, delle dita, soprattutto sul lato ulnare,conseguente a retrazione dell’aponeurosi palmare ipertrofica (fascia di Dupuytren), associata a proliferazione fasciale tra i tendini flessori e sul fascio neurovascolare. Per questi moti appare particolarmente indicata l’ultrasuonoterapia dato il suo effetto fibrolitico).

Nelle Contratture muscolari

Controindicazioni

Processi flogistici acuti

– Neoplasie

– Lesioni cutanee ed alterazioni della sensibilità

– L’applicazione di ultrasuoni va evitata, anche a dosaggi terapeutici, in corrispondenza dei globi oculari e dell’utero gravidico, al fine di evitare il fenomeno della cavitazione.

– Si sconsiglia l’uso in presenza di mezzi di sintesi metallici e / o di protesi articolari, dato il loro maggior potere di assorbimento rispetto ai tessuti circostanti, che può portare a surriscaldamento e scollamento dovuti all’effetto vibratorio indotto dagli ultrasuoni.

– Non sembra più attuale la controindicazioni in caso di osteoporosi, dato che l’effetto piezoelettrico indotto dagli ultrasuoni, potrebbe avere un effetto addirittura positivo nei confronti dell’osteogenesi.

– Particolare attenzione va risposta nel trattamento di aree poste nelle vicinanze del midollo spinale dopo intervento di laminectomia4 .

– Occorre evitare l’applicazione diretta sulla zona cardiaca per la possibilità d’interferenza sulla conduzione e la contrazione cardiaca stessa.

– Evitare l’esposizione diretta di pace-maker e di altra apparecchiature impiantate per i possibili danni permanenti che ne possono conseguire.

La sonoforesi

La sonoforesi è costituita dall’utilizzo delle vibrazioni meccaniche prodotte da un generatore di ultrasuoni, al fine di veicolare un principio attivo farmacologico, generalmente sotto forma di gel o emulsione, all’interno dei tessuti biologici. E’ una pratica transdermica che può rivestire un certo interesse terapeutico, a patto che il farmaco veicolato non vada ad inficiare la trasmissione dell’onda ultrasonica. Per questo motivo è generalmente consigliabile diluire il farmaco in un gel elettroconduttore.

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